La verità è che non gli piaci abbastanza (He's Just Not That into You) è un film del 2009 diretto da Ken Kwapis, adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto da Behrendt e Tuccillo.
Come già si capisce dal titolo, questo film non è esattamente tutto rose e fiori. Il messaggio che traspare inizialmente è:
"Se un uomo ti vuole, smuoverà mari e monti pur di stare con te quindi se non si fa sentire non è perché ha perso il tuo numero bensì perché non gli piaci abbastanza. Fattene una ragione!".
"Se un uomo ti vuole, smuoverà mari e monti pur di stare con te quindi se non si fa sentire non è perché ha perso il tuo numero bensì perché non gli piaci abbastanza. Fattene una ragione!".
Gigi, la protagonista del film è una giovane donna che ha la capacità di interpreta in maniera errata e sistematica il comportamento dei suoi partner. L’ultimo uomo che frequenza, l’agente immobiliare Conor finisce per aggiungersi alla lunga lista dei suoi fallimenti amorosi. Stanca di questo trend amoroso al negativo Gigi decide di prendere in mano la situazione tentando di riconquistare Conor, ma sulla sua strada incrocerà il migliore amico di quest’ultimo Alex (Justin Long), che diventerà per lei una sorta di “consulente” sul mondo maschile e i suoi misteri.
Quest'ultimo però si rivela un uomo cinico, attaccato a una serie
di costanti che regolano le storie amorose e che non tengono conto di tutti i
risvolti che queste possono avere a seconda delle persone coinvolte. A un certo punto del film Gigi si convince che Alex sia innamorato di lei ma si tratta di un altro fraintendimento. Egli reagisce bruscamente alle avance della ragazza facendole aprire gli occhi su di sé e mostrando un atteggiamento freddo e insensibile. Gigi allora pronuncia le seguenti parole:
"Magari io disseziono ogni piccola cosa e a volte mi espongo troppo, ma almeno ho dei sentimenti. Tu credi di essere forte perché le donne sono intercambiabili per te, tu sicuramente non soffrirai o non ti renderai ridicolo, ma così non ti innamorerai mai. Tu non sei forte, tu sei solo. Io farò una serie infinita di cazzate, ma so di essere più vicina all’amore di quanto non sia tu".
(Vedi il video: https://www.youtube.com/watch?v=ooSEBFbX6VQ)
Alex rimane profondamente scosso da questa controreazione e comincia a mettere in discussione il suo modo di pensare, realizzando di essere innamorato di Gigi. L'epilogo non può essere che positivo: in seguito ai numerosi rifiuti dell'amata, Alex si presenta a casa sua dove le chiede perdono per i suoi errori e i due possono finalmente stare insieme.
(Vedi il video: https://www.youtube.com/watch?v=NWeFCdiPFes)
Quindi il vero messaggio del film non è quello espresso dal titolo ma, bensì, quello racchiuso nel monologo finale di Gigi:
"Mentre cresciamo ci insegnano tante cose: se un ragazzo ti dà un pugno gli piaci, non tagliarti i capelli da sola, un bel giorno incontrerai un uomo meraviglioso e anche per te ci sarà il lieto fine.
Ogni film che vediamo, ogni storia che ci viene raccontata ci insegna di aspettare questo: la svolta del terzo atto, la dichiarazione d'amore inaspettata, l'eccezione che conferma la regola, ma a volte siamo totalmente concentrati sulla ricerca del lieto fine che non riusciamo ad interpretare i segnali, a riconoscere chi ci vuole da chi non ci vuole, chi resterà da chi andrà via. E forse nel lieto fine non è compreso un uomo meraviglioso, forse sei tu, da sola, a rimettere insieme i pezzi ed a ricominciare, per liberarti nell'attesa che arrivi qualcosa di meglio nel futuro. Forse il lieto fine è solo andare avanti. O forse il lieto fine è questo: sapere che nonostante le telefonate non ricevute e il cuore infranto, nonostante tutte le figuracce e i segnali male interpretati, nonostante i pianti e gli imbarazzi non hai mai e poi mai perso la speranza".
Oltre
alla storia principale che vede come protagonisti Alex e Gigi, ci sono altre
storie collegate tra loro. Conor, ad esempio, è fidanzato con la seducente Anna
che però si invaghisce di Ben, sposato con Janine, migliore amica di Gigi e di
Beth, fidanzata con Neil che però non vuole sposarla. Ebbene si, detta così
sembra più una telenovela sul genere di Beautiful quindi, se volete capirci
qualcosa in più, vi consiglio di vedere il film!
Infine riporto un altro bel monologo molto significativo. Si trova verso l'inizio ed è recitato da una ragazza a caso che non c'entra nulla con la trama e che probabilmente sta a rappresentare il mondo femminile (con le sue paranoie):
"Okay, vorrei fare una domanda: perchè hanno inventato l'identificazione di chiamata?Insomma, a chi serve questo servizio? Insomma, per secoli, d'accordo, non per secoli ma per tanti, tanti anni, la gente ha risposto al telefono senza sapere chi fosse e per quanto ne so non è mai morto nessuno per questo! Per esempio, se la polizia voleva sapere chi aveva fatto una telefonata poteva rintracciarla... Ma chi sono io? La polizia? Questa costante ossessione del bisogno di sapere in ogni momento chi chiama dà la nausea. Ecco rispondi al telefono e scopri chi è: allora lo sai. Io dico solo che se un uomo non mi chiama, vorrei riservarmi il diritto di chiamarlo ogni quarto d'ora finché non risponde! Ma si sa, se lui guarda e vede sempre il mio numero, allora penserà che io sia una psicopatica, cosa che io non sono: è evidente".
(Video:https://www.youtube.com/watch?v=-WoLbhzLuHo)



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